Guerra alla Siria. Bastonare il cane affogato? O parlare di Trotsky?

Ma perché mai (mi si perdoni il gioco di parole con il titolo) accanirsi oggi contro l’organizzazione “para-troskista” (ma Lev Trotsky si rivolterebbe nella tomba) “Sinistra Critica”? Già morta tre anni fa si è separatasi in due agonizzanti spezzoni (“Sinistra Anticapitalista” e “Communia”)  che continuano ad affogare nel web con farneticazioni come questo articolo di cui vi segnalo un passaggio: “…chi oggi sembra avvantaggiarsi maggiormente degli attentati in Francia (sono) il dittatore siriano Bashar el Assad e il suo regime e il presidente russo Vladimir Putin.”.

Va beh… Ma per quale motivo bastonare un cane già affogato, evidenziandone le scempiaggini, proprio ora che tutta la NATO (Renzi in testa) si appresta a bombardare la Siria annunciando così la Terza Guerra Mondiale? C’è un perché e riguarda l’ascendente che Putin (e, più in generale la Russia) comincia ad avere non solo tra tanti compagni ma, in vastissimi settori dell’opinione pubblica. Come si spiega questa simpatia? È solo per reazione all’abominevole “informazione” di regime che gli addebita ogni infamia (e, finanche, sospette somiglianze)? O è qualcosa di più?

Di certo, a credere ancora allo “Stato guida del Proletariato, artefice della Rivoluzione di Ottobre” sono rimasti in pochi. Ma sono in molti, invece, a “percepire” che la Russia, la Cina, Cuba, la Corea del Nord…. sono qualcosa di  profondamente diverso dai tanti stati imperialisti che stanno trascinando l’umanità in una nuova guerra. Stati che, se pur dominati da una abietta casta, non possono – per la loro struttura economica, politica e quindi sociale – riproporre lo stesso percorso degli stati imperialisti. Trotsky li chiamava “stati operai degenerati”.

Come li chiamino oggi i “troskysti”, francamente, non me ne frega più nulla.  Mi interessa, invece, come la pensino i tanti (tra cui molti compagni) che oggi, finalmente, stanno cominciando a porsi il problema di come scongiurare un nuovo conflitto mondiale.

PS  Chiedo venia del tono frivolo del titolo. Ma, state pur certi che se fosse stato, poniamo, “Stato operaio degenerato o socialimperialismo” questo articolo non se lo sarebbe letto nessuno.

Francesco Santoianni

(articolo già pubblicato nel 2015 nel sito http://pecorarossa.tumblr.com/

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